20060930

bèrma_piarda


bèrma_piarda
Originally uploaded by Ai@ce.
Tutto nasce da Don DeLillo, sempre lui. Nella parte finale del libro si trova questa parola, a me nuova, bèrma. Cercando sul vocabolario Garzanti si trova: «Dal fr. berme, che è dal neerlandese berm 'argine'

Definizione s. f. (edil.) gradino in calcestruzzo che si costruisce ai piedi di un argine o di un terrapieno per contenerlo.»

Poi oggi provando con Wikipedia senza successo ed infine con Google si arriva a una bella definizione, certo maggiormente esplicativa, all'interno di "Voci per la New American Cyclopœdia" di Marx-Engels (1857-60), sottocategoria "Strumenti militari" sul sito marxist.org (!).

«Berma: In un'opera di fortificazione, lo stretto sentiero livellato che viene lasciato tra il piede esterno del parapetto e il margine del fossato antistante. Solitamente ha una larghezza di circa tre piedi. Il suo scopo è sostenere il parapetto ed evitare che la terra di cui è composto frani nel fossato a causa di una forte pioggia, di una gelata, ecc. A volte può anche servire come via di comunicazione esterna intorno alla fortificazione. Non va sottovalutato, tuttavia, che la berma si presta eccellentemente come luogo di sosta e di raccolta per chi deve tentare l'assalto e la scalata; di conseguenza, in molti sistemi di fortificazione permanente viene completamente eliminata o protetta da un muro merlato, in modo da creare un riparo per una linea di fuoco della fanteria. Nella fortificazione da campo, o nella costruzione di batterie d'assedio, quando si abbia davanti un fossato, la berma è in genere inevitabile giacché la scarpa del fossato non ha quasi mai un rivestimento di sostegno e, mancando quello spazio intermedio, sia la scarpa sia il parapetto rischierebbero di franare presto a causa delle variazioni climatiche.» Friedrich Engels, Scritto tra il 23 e il 29 gennaio 1858, Pubblicato in The New American Cyclopœdia, vol. III 1858

Infine un testo di costruzione di argini, un pdf della università di Roma, nella descrizione delle peculiarità dell' argine semplice in froldo si trova una figura esplicativa della berma e della piarda. Quest'ultimo termine è assente dal Garzanti sopra menzionato ma se ne trova traccia altrove con una definizione comprensibile: Piàrda: Termine tipico della navigazione interna con cui viene indicato un «tratto di argine posto sulla curva di un canale o di un fiume dove la barca può accostarsi per caricare o scaricare merci». (G. F. Turato, F. Sandon, Canali e Burci); per estensione, porto fluviale.

20060929

La ruota di carne, ovvero il riciclo degli avanzi

Mah, mi accorgo rileggendo che il titolo è un po' ambiguo. Ieri sera mi sono trovato con il frigo in stato di abbandono: un pugno di carne macinata avanzata, due patate, due carote. Per fortuna mi è venuta in mente una ricetta di nonna Olga, la ruota di carne. Si fa così:
Ingredienti
  • 150gr di carne macinata di manzo
  • 2 patate medie
  • 2 carote medie
  • 1 uovo
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 cucchiaio d'olio
  • sale
  • pepe
  • rosmarino
Preparazione
Pelate patate e carote ed utilizzando il pelapatate tagliatelle a fette sottilissime. A parte in una ciotola analgamate la carne con l'uovo, il sale e il pepe. In una larga padella antiaderente mettete l'olio e lo spicchio d'aglio e lascitalo prendere un po' di colore, togliete l'aglio ed aggiungete le patate e le carote, lasciate cuocere 4-5 minuti a fiamma vivace girando spesso ed aggiungendo a piacere del rosmarino, poi disponetele sui bordi ed al centro mettete la carne spianandola per uno spessore di circa mezzo centimetro. Fate cuocere a fuoco basso con un coperchio per 10 minuti badando che la carne non si attacchi e spostando la padella in modo che il sugo della carne si asciughi bagnandole verdure intorno. Quando la carne è cotta la ruota è pronta.

20060915

Tre passi Svizzeri: Gottardo, Furka, Novena in bici

Giro in bici dei 3 passi. Partenza da Airolo, salita al Passo del San Gottardo per la valle Tremola ed i suoi tornanti in pavé di granito, discesa verso Andermatt e subito risalita al Passo del Furka, panorami sul vicino Grimselpass, sulla cresta del Galenstock e sui 4000 dell'Oberland. Discesa a Oberwald (eccezionali roesti all'hotel Furka) ed infine risalita al Nufenenpass (Passo della Novena), duro ma entusiasmante con i panorami si Aletsh e Balmhorn che si aprono durante la salita. Al passo si vede il dolce pendio del ghiacciaio del Blinnehorn. Infine discesa di nuovo su Airolo lungo la val Bedretto per la sosta d'obbligo al caseificio del Gottardo. Posted by Picasa

20060902

200608_books


200608_books
Originally uploaded by Ai@ce.
Un'estate senza viaggi esotici ma sulla solita spiaggia FKK a legger libri ed a rilassarsi. Ellis mi ha deluso un po'. Faber è un bel racconto intrigante anche se i maestri della fantascienza sono altra cosa, ad esempio Bradbury che ho riletto con piacere, mostra poco i suoi quasi 60 anni. Jospin è verboso ma interessante. I cancelli dell'Eden hanno lo spirito delle sceneggiature dei Coen, brevi e simpatici racconti che ricordano un po' le storie di Ricky Moody. Jeremy Leggett, nonostante lo stile molto "americano", un po' distante dall'approccio analitico che preferisco, è interessante e induce ad una riflessione sugli scenari energetici futuri e su come prepararci ad essi. Infine Hrbal e DeLillo. Ho letto prima il ceco, lunghi periodi, a volte una pagina intiera, mai pesanti ma che struttra, che capacità di dominare la scrittura. Il racconto poi si lega bene a Bradbury. Poi DeLillo, mi sono accostato al libro con timore (amici non sono riuscit a terminarlo), avevo paura di scontrarmi con un nuovo Ulisse di Joyce oppure con Musil ed invece.. uno scrittore americano, rivoluzionario, potente. Con periodi brevi, efficaci ed una storia intricata lasciata, ripresa con salti di luogo, di tempo e di personaggi ma sempre con un filo che li lega tutti, un riferimento: un palazzo, una persona, un luogo, una palla da baseball. Se Rumore bianco e Mao II mi erano piaciuti ma non moltissimo con questa lettura confesso di aver trovato uno scrittore bravissimo, innovativo e interessante. Mi sa che leggerò Libra.