20061116

Pallanuoto

Ho giocato a pallanuoto per 10 anni, allenandomi 3 volte la settimana, dalle 21 alle 23 con partita il sabato. Tutto è nato dal basket, anzi, procedo con ordine. Quando vivevo a Torino, scuole elementari, ho cominciato i corsi di nuoto e, anche se ricordo poco, mi piaceva. Poi la famiglia si è trasferita a Trieste, lì ho proseguito i corsi andando in piscina 3 volte la settimana. Prendevo "la" 11, cioè l'autobus numero 11, che attraversando tutta la città mi portava da via Foscolo alla piscina Bruno Bianchi proprio sul lungomare. Ricordo l'odore del mare prima e dopo l'allenamento, l'odore del cloro dentro l'edificio. Il maestro si chiamava Romano, era sempre in tuta fuori dall'acqua, ma solo fino a fine aprile quando, invece, veniva in acqua con noi, sfoggiando un'abbronzatura invidiabile, presa a Barcola ai primi soli di Pasqua. Poi ci trasferimmo a Milano e fu la fine del nuoto, ancora qualche bracciata con mio papà alla piscina Cozzi (un'orrenda 33 metri) e l'inizio del basket con la squadra del liceo (Carducci). Il gruppo era affiatato, la squadra esiste tuttora ed ha proseguito dopo che tutti si sono diplomati. Ricordo le lunghe partite con gli amici nei vari campetti di zona, raggiunti prima in bici poi anche in auto, le partite ufficiali in palestre di provincia, sempre difficili da trovare nelle nebbie serali milanesi. Il basket è uno sport di squadra (ottimo), tecnico che non disdegna il contatto fisico (mi piace), peccato che le mie caviglie non abbiano gradito, dopo una tripletta di distorsioni per ciascuna e una serie di infiltrazioni al ginocchio e dolori vari, sotto la pressione dell'impegno universitario (ingegneria, i miei compagni erano tutti alla Statale) ho mollato. Ma non potevo mica stare fermo, diventare il classico ing un po' sfigato con occhiali e fisico poco allenato. Così mi sono iscritto ai corsi del CUS milano, prima erano solo due volte la settimana con il sabato mattina alla piscina Saini, poi pian piano ho cominciato a giocare un po' di più e sono finito a fare qualche partitella di serie D oppure il campionato Master in Lombardia. Il gruppo era, logicamente, meno affiatato degli amici del liceo con cui giocavo a basket, ma lo sport è bellissimo, mi spiace non essere riuscito a scoprirlo prima, con un po' di dedizione avrei raggiunto risultati migliori che non iniziando così tardi. A quelle sere di allenamento, con centinaia di vasche ed esercizi sadici (scatto, uscita dalla vasca, flessioni, scatto, uscita dalla vasca, flessioni... sono già stanco al solo scrivere), alle controfughe per fare i gol più facili, alle lotte davanti alla porta ed ai gol di girata, alla stanchezza fisica dopo l'allenamento, ai Togo passati nella panna da cucina mangiati alle 00.45 oppure a pane burro e capperi la mattina dopo alle 7.20 dedico questo video trovato per caso grazie ad un link dal blog TechCrunch ad un sito di un software per le presentazioni. La storia dello sci alpinismo un'altra volta.

20061115

Un nuovo video


Ho visto questo bel video su Equiliber, un sito scoperto per caso arrivando dall'ottimo Quinta's weblog. Sarà così il video del futuro? Almeno quello per particolari applicazioni ad esempio nella geografia e nell'elaborazione di immagini. Mi sembra un'ottimo sostituto del tavolo luminoso dei laboratori cianografici. Vedremo quanto bisognerà aspettare perchè diventi una tecnologia effettivamente sul mercato.