20060902

200608_books


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Originally uploaded by Ai@ce.
Un'estate senza viaggi esotici ma sulla solita spiaggia FKK a legger libri ed a rilassarsi. Ellis mi ha deluso un po'. Faber è un bel racconto intrigante anche se i maestri della fantascienza sono altra cosa, ad esempio Bradbury che ho riletto con piacere, mostra poco i suoi quasi 60 anni. Jospin è verboso ma interessante. I cancelli dell'Eden hanno lo spirito delle sceneggiature dei Coen, brevi e simpatici racconti che ricordano un po' le storie di Ricky Moody. Jeremy Leggett, nonostante lo stile molto "americano", un po' distante dall'approccio analitico che preferisco, è interessante e induce ad una riflessione sugli scenari energetici futuri e su come prepararci ad essi. Infine Hrbal e DeLillo. Ho letto prima il ceco, lunghi periodi, a volte una pagina intiera, mai pesanti ma che struttra, che capacità di dominare la scrittura. Il racconto poi si lega bene a Bradbury. Poi DeLillo, mi sono accostato al libro con timore (amici non sono riuscit a terminarlo), avevo paura di scontrarmi con un nuovo Ulisse di Joyce oppure con Musil ed invece.. uno scrittore americano, rivoluzionario, potente. Con periodi brevi, efficaci ed una storia intricata lasciata, ripresa con salti di luogo, di tempo e di personaggi ma sempre con un filo che li lega tutti, un riferimento: un palazzo, una persona, un luogo, una palla da baseball. Se Rumore bianco e Mao II mi erano piaciuti ma non moltissimo con questa lettura confesso di aver trovato uno scrittore bravissimo, innovativo e interessante. Mi sa che leggerò Libra.

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