20070823

Anche Internet è un posto piccolo

Era il 1996 quando a pochi mesi dalla Laurea visitavo una mostra di acquarelli di paesaggi della Patagonia presso il consolato argentino a Milano (in corso Venezia). I quadri di dimensioni medie mi attirarono subito per la bellezza evocativa dei colori e per i paesaggi solitari. L'autore era uno sconosciuto, Giorgio Maria Griffa che dietro la barba folta mascherava un talento per l'acquarello e il viaggio. Ho subito desiderato uno dei quadri, ma il prezzo, presso la galleria Nuages (a me già nota per le belle e interessanti piccole mostre che propone durante l'anno con bellissime cartoline di invito) era alto. Provai a chiederne uno i regalo per la Laurea ma inevitabilmente il donatore preferì un più consono (!?) orologio, marca Citizen, che si ruppe dopo 6 anni appena (e fui consigliato di comprarne un altro perché era impossibile aggiustare un modello così vecchio). Fu così che comperai il solo catalogo della mostra e mi rimase il ricordo delle tele, pardon dei cartoncini (dipinge ad acquarello). Alcuni anni dopo, per i miei 30 anni i genitori si sono ricordati della mia passione e sono tornati alla galleria Nuages per acquistare un acquarello. Ovviamente il prezzo era salito ed io mi sono trovato con un piccolo acquarello formato cartolina ed un libro autografato. Il foglio è stato incorniciato e valorizzato ed ora fa bella mostra di se su una parete. Oggi, navigando tra le foto di flickr mi imbatto per caso in una foto evocativa dei quadri visti nel 1996, sono sicuro è proprio uno di quei posti. Tra i commenti alla foto ne scovo uno che indica un quadro di un fantomatico Gekko Watercolour. Un paio di click ed ecco, Gekko e Griffa sono la stessa persona e su flickr ho ritrovato i quadri che tanto mi erano piaciuti. Inutile dire che l'ho messo subito tra i miei contatti. Chissà forse un giorno lo andrò a trovare nel natio Piemonte, per acquistare, finalmente, uno dei suoi splendidi acquarelli (quelli grandi).

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20070814

Want2bsquare non so se sia arte o solo il sito flash (ma è in flash?) di dei giocherelloni, certo che c'è molto lavoro dietro e molta immaginazione. Non l'ho esplorato a fondo ma mi tornano in mente i periodi in cui navigavo in siti assurdi di video art e computer art, agli albori 8 anni fa tanto che il NYT se ne interessava con una rubrica settimanale... adesso la faccenda si è molto sgonfiata la video arte è in tutti i musei moderni, la computer art è per pochi giocherelloni... o forse mi sbaglio?

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