20120330

Contratti

Di nuovo alla fine di un lavoro, di nuovo non si vede quello nuovo, di nuovo nel limbo.
Dalle promesse si passa alla dura realtà che vuol dire pochi soldi per molto sbattimento, nessuna garanzia e nessun modo di uscire dall'impasse. Si lavora, si ma con poca soddisfazione, nessuna prospettiva e nessun incentivo perché tra tre mesi la prospettiva sarà la medesima.

Nel mezzo altri turbamenti e l'incapacità di essere sereni e di guardare al futuro in modo positivo. OK, prendo alla giornata le cose belle, "è yoga" come direbbe qualcuno speciale, ma come si fa? ho bisogno di prospettive, di mete, di cime, di percorsi.

Oggi ho fatto un colloquio, era ABB che tramite un head  hunter cercava un commerciale d'assalto. Funziona così, devono potenziare la divisione energy efficience, target 30M€/y. Ci sono 3 commerciali più 1 da cercare. C'è una squadra di tecnici specializzati in soluzioni standard di ee con prodotti della casa madre. I commerciali hanno contratti standard, configurabili con scontistica e configurazioni.
C'è la lista di mercato captive di clienti che hanno già prodotti dell'azienda: il commerciale va e propone pacchetti, spinge fino alla firma, poi consegna tutto ai tecnici e passa al cliente successivo.
La fabbrica dell' ee, la catena di montaggio. Il commerciale è worldwide, 60% del tempo fuori sede, i clienti sono, di solito, ww. Ovviamente non fa per me. Alla domanda "cosa vorrebbe lei" sono partito con il mio job project pensato e ripensato: «lavorare in una azienda media, con respiro internazionale, 200 dipendenti, 100M€ di fatturato, etc etc», mi ha subito stoppato con il nome: azienda leader (i competitors di solito li compra), strutturata a comparti (stagni), super specializzati.
No, grazie, non fa per me, forse il PM di questi progetti, ma non il venditore di "pacchetti di ee", arrivederci.

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